Dopo la morte del Metaverso: nasce l’Internet delle Esperienze

ovvero: quando smettiamo di costruire mondi e iniziamo a viverli

Introduzione: Il lutto è finito

Abbiamo pianto abbastanza.

Abbiamo seppellito il Metaverso con onori digitali, tra post-mortem, analisi e dichiarazioni di decesso collettive. E forse, in fondo, ci stava. Perché quella parola – “Metaverso” – è stata abusata, svuotata, rigonfiata da troppe promesse non mantenute.

 

Il problema non era l’idea. Era l’industria che l’ha trasformata in un manifesto pubblicitario invece che in una visione. Abbiamo confuso il senso con la scenografia, l’esperienza con il marketing, l’innovazione con l’effetto speciale.

Se il Metaverso è morto, cos’è rimasto?

Sotto le ceneri, qualcosa si muove.  Non più mondi paralleli e avatar fluorescenti, ma esperienze reali aumentate dalla tecnologia


Abbiamo imparato – spesso a nostre spese – che la realtà virtuale non è un fine, ma un mezzo per connettere persone, storie e dati. È qui che nasce il concetto di XR Experience: l’evoluzione naturale del metaverso. Non più uno spazio dove “entrare”, ma una dimensione in cui vivere. Non più una fuga dal reale, ma un’estensione intelligente del mondo fisico. Non più hype, ma esperienza.

internet delle esperienze

Dall’hype all’uso: quando la tecnologia diventa trasparente

Oggi il valore non sta nel dire “siamo nel metaverso”, ma nel non aver più bisogno di dirlo.
La tecnologia XR, Extended Reality, è diventata la tela invisibile su cui disegniamo esperienze ibride: mostre interattive, spazi di formazione immersiva, eventi nel vino e nel turismo che uniscono reale e virtuale con naturalezza.

 

Il passo avanti è la normalizzazione dell’immersione:

– le aziende non cercano più “un metaverso”, ma una strategia esperienziale;

– i brand non vogliono stupire, vogliono coinvolgere e misurare;

– le persone non vogliono “esplorare mondi”, vogliono vivere esperienze.

L’Internet delle Esperienze

Chiamatelo come volete: XR, mixed reality, spatial web. Per noi, è l’Internet delle Esperienze. Un ecosistema in cui il valore non si misura in like o click, ma in tempo, presenza e interazione. Uno spazio in cui ogni gesto, parola o sguardo può diventare un dato, e ogni dato può generare significato.

 

È la naturale evoluzione di quello che il metaverso avrebbe dovuto essere: una rete di spazi intelligenti, capaci di imparare, adattarsi e restituire valore reale. Ed è qui che entra in gioco la nostra visione: progettare strumenti (come E-Suite ed Enoverse) che rendano queste esperienze misurabili, scalabili e umane.

Il futuro non sarà “immersivo”. Sarà sensato.

Abbiamo smesso di costruire mondi per iniziare a costruire esperienze che abbiano un senso.
Abbiamo capito che il futuro non si misura in pixel, ma in connessioni significative.
L’XR non è più un “effetto speciale”: è il nuovo linguaggio con cui racconteremo cultura, arte, business e identità.

Conclusione – Dal Metaverso all’Esperienza

Il Metaverso è morto, sì. Ma la sua idea più profonda – quella di un mondo più connesso, partecipato e sensoriale – è appena rinata sotto un altro nome. Benvenuti nell’Internet delle Esperienze, dove la tecnologia non ruba la scena: la rende viva.

Augusto Faglia

Augusto Faglia

Vanilla Innovations, Inc. è sponsor dell’Osservatorio XR & Metaverse della School of Management del Politecnico di Milano

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